Speciale
piscine per tuffi
normativa
di riferimento
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Normativa
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In
Italia rifermimenti normativi per gli impianti
sportivi, oltre alle indicazioni della FINA (Federazione
internazionale di Nuoto),
che prende in considerazione l'aspetto prettamente agonistico,
e di allenamento per le strutture, si possono sintetizzare
come segue:
D.M. 18 marzo 1996 e s.m.i
Norme CONI per l'impiantistica sportiva
Norme UNI
Norme FIN (Federazione
Italiana Nuoto)
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D.M. 18 marzo 1996 - Norme di sicurezza per la costruzione e l'esercizio
degli
impianti sportivi (Ministero dell'Interno)
(Pubblicato nella Gazz. Uff. 11 aprile 1996, n. 85, S.O.) CONI con deliberazione n. 851 del 15 luglio 1999) |
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NORME CONI PER L'IMPIANTISTICA SPORTIVA
(approvate dalla G.E. del CONI con deliberazione n. 851 del 15 luglio 1999)
rif.
CONI SERVIZI S.p.A. |
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NORME UNI UNI-EN
(Unificazione
Nazionale Italiana) |
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I
sopracitati riferimenti nornativi, a chi volesse entrare
nel merito di impianti per tuffi, risultano piuttosto
generici, in quanto interessano globalmente tutte le
attività sportive nel loro complesso, distinguendo al
più le attività natatorie dalle altre.
Non
vi sono quindi indicazioni tecniche specifiche
sugli impianti per tuffi, se non le norme
FINA , ma vi sono in generale regole sull'ambiente
piscina .
Tuttavia
l'attività dei tuffi differisce sostanzialmente dalle
altre attività natatorie, e pertanto anche le esigenze
ambientali ed i requisiti tecnici delle strutture necessitano
di accorgimenti differenti. Un tempo tale attività veniva
svolta esclusivamente in piscine polivalenti, per tutte
le attività natatorie. Col passare degli anni l'esigenza
di separare le funzioni ha comportato un sempre
maggior numero di piscine per tuffi strutturalmente
autonome (rif. piscine.storia).
Anche se la gestione di un impianto, dove il contenimento
dei consumi energetici, detta le condizioni principali,
spinge verso strutture polifunzionali, le esigenze
delle singole attività non devono sottovalutare alcuni
fattori.
I
fattori principali
da tenere in considerazione, che
possono comportare soluzioni specifiche diverse dalle
sopracitate indicazioni generali, soprattutto per gli
impianti al coperto si possono riassumere così:
- Altezza
- la presenza di trampolini e piattaforme, in
un ambiente piscina, comporta necessariamente
una maggiore altezza delle strutture. Pertanto
a parità di volume ma in difformità di geometrie,
vi saranno differenti parametri in termini
di trattamento e riscaldamento del volume d'aria,
di illuminazione naturale ed artificiale, di
acustica e di campo visivo.
- Campo
visivo - l'attività dei tuffi si svolge
per lo più dal livello dell'acqua ad una altezza
di 10 metri, pertanto i parametri di illuminazione
di tale fascia di spazio, i campi visivi dal
bordo vasca e dalle tribune, i fenomeni di abbagliamento
da luce naturale o artificiale devono tenere
conto di questa condizione ben differente da
una attività svolta generalmente sul pelo dell'acqua.
- Acqua
- Anche la massa di acqua a parità di volume,
rispetto ad una piscina lunga ma poco profonda,
avrà necessità differenti in termini di riscaldamento,
depurazione, ricircolo, tenendo anche presente
l'apporto di carico organico ed ambientale di
una tipologia di utenza diversa in termini
numerici e di frequenza.
- Agonistica
- Mentre le piscine per le attività natatorie in genere possono
gestire sia attività agonistiche, che ricreative
e per il tempo libero, l'attività dei tuffi,
per sua natura e per come è concepita oggi, è
compatibile solamente con attività agonistica,
anche se a vari livelli. Pertanto l'inserimento
dei tuffi in un impianto polivalente,
oltre a tutte le specifiche già menzionate,
deve tenere conto di questo fattore fondamentale,
anche in riferimento a tutte quelle attività
collaterali alla disciplina in se, come la preparazione
atletica, la gestioni degli eventi agonistici
etc.
- Molto
spesso il rischio è, come si può rilevare in una grandissima
quantità di strutture in Italia e all'estero, che realizzando
un impianto tuffi in una struttura polivalente,
che non riesce a coordinare I molteplici parametri
richisti,
tale impianto non venga adeguatamente utilizzato, o venga
utilizzato in modo improprio.
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Principali
impiantidi tuffi in Italia
(link
Great Britain Diving Federation)
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Regolamento tuffi 2009/2013
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Studio
Architetto Polazzo
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